mercoledì 22 novembre 2017

ECOSISTEMA RISCHIO 2017: IN LOMBARDIA 1224 COMUNI SOTTOPOSTI A RISCHIO IDROGEOLOGICO

MILANO, 22 NOVEMBRE 2017                                             COMUNICATO STAMPA


Legambiente: “La chiave per la mitigazione del rischio è restituire spazi al naturale deflusso delle acque e rendere efficienti i vincoli esistenti per fermare il consumo di suolo”
La Lombardia non è esente dal rischio idrogeologico. Secondo l’ultima classificazione stilata dall’ISPRA, infatti, sono 1224 su 1523 i Comuni lombardi classificati ad elevato rischio, vale a dire l’80,4% del totale. Si tratta di territori sui quali insistono attività produttive, aree residenziali, strutture sensibili e ricettive in aree a rischio esondazioni e frane. L’annuale indagine di Legambiente Ecosistema Rischio, il dossier di monitoraggio finalizzato a valutare l’esposizione al rischio idrogeologico nel nostro territorio e l’efficacia di attività di prevenzione e mitigazione condotte dalle amministrazioni locali, sia attraverso una corretta gestione del territorio e dei corsi d’acqua, sia attraverso l’organizzazione e la crescita dei sistemi locali di protezione Civile, dipinge un quadro ancora dalle tinte fosche. Il documento viene realizzato dall’associazione attraverso un questionario che è stato sottoposto ai Comuni classificati come a rischio. Degli oltre 1200 presenti nella nostra regione, hanno risposto solamente in 360, il 31% dei Comuni a rischio. Il dato positivo è che di questi l’88% dichiara di avere un piano di emergenza, ma solo il 24% svolge attività di informazione dei cittadini sui rischi del proprio territorio.

«La Lombardia negli ultimi anni ha investito molto in opere di mitigazione e prevenzione, non si può abbassare la guardia, perché viviamo in un territorio fortemente antropizzato, dove spesso si sceglie di arginare e intubare i corsi d’acqua piuttosto che restituire loro un naturale deflusso e dove gli agglomerati urbani continuano a crescere, in un’azione smodata di consumo ed erosione dei suoli. – spiega Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia – Nell’edizione 2017 ci sarebbe piaciuto avere una partecipazione più ampia da parte dei Comuni nella comunicazione dei dati sulle attività che svolgono per mantenere la sicurezza dei propri abitanti, in quanto il dossier rappresenta uno strumento utile per fare una doverosa informazione ai cittadini sui rischi che corrono e su cosa fare e dove andare in caso di emergenza».

Come mostrano i dati raccolti nel dossier, in Lombardia ancora il 60% delle abitazioni è in aree sensibili a rischio frane e allagamenti, ma il dato positivo è che il 55% dei Comuni che hanno aderito all’indagine ha svolto azioni di mitigazione e oltre il 70% opere di manutenzione nell’ultimo anno, ma solo il 2,5% ha operato delocalizzazioni di edifici e aziende da aree a rischio.
Il dossier raccoglie le risposte fornite dai Comuni suddividendole in aree tematiche: esposizione a rischi, attività di prevenzione e sistema locale di protezione civile. In particolare le voci indagate riguardano: presenza di industrie, case, interi quartieri e strutture sensibili, turistiche o commerciali in aree a rischio idrogeologico; attività di edificazione nell’ultimo decennio; manutenzione ordinaria sponde e opere difesa idraulica: opere di mitigazione; tombamento di corsi d’acqua; delocalizzazione di case e/o fabbricati industriali da aree a rischio; recepimento del PAI; attività di monitoraggio; redazione di un piano d’emergenza comunale e il suo aggiornamento; recepimento del sistema di allertamento regionale; attività di informazione e sensibilizzazione alla popolazione ed esercitazioni rivolte ai cittadini.
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A questo link è disponibile il dossier nazionale completo di tabelle con le risposte dei singoli Comuni: https://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/ecosistema_rischio_2017.pdf

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