mercoledì 30 settembre 2015

Domenica 4 Ottobre: Biciclettata Olona Lura verso Expo

Ritrovi: Parabiago ore 10 - Piazza del Comune (P.zza Vittoria)

         Nerviano ore 10 - Parco del Comune ( Via Marzorati )
                percorso circa 25 Km - pranzo libero

Arrivati ad Expo c'è la possibilità d'ingresso con 10 €.
E' programmato l'evento di presentazione progettuale: Ciclovia Olona Lura
alla cascina Triulza.

Le biciclette si potranno lasciare presso un deposito custodito fino alle
h.20.

L'invito è di iscriversi gratuitamente on-line sul sito:
http://cicloviaolonalura.org/biciclettata/

Perchè una biciclettata?
L’iniziativa della biciclettata nasce dal progetto “Ciclovia Olona Lura”,
attivo nel territorio dei due fiumi Olona e Lura per la fruizione
ciclabile
sostenibile del paesaggio, ambientale ed urbano.La biciclettata vuole
diffondere l’idea del progetto coinvolgendo e pedalando insieme ai
cittadini,alle associazioni ed agli amministratori all’interno di quella
che potrebbe essere una futura infrastruttura ciclabile in grado di
connettere Varese, Como e Milano. Dal lago di Como lungo il Lura e dalla
Valle Olona, saliremo in sella alle due ruote alla volta di Expo per
scoprire le potenzialità del territorio e dimostrare l’interesse dei suoi
abitanti nei confronti della Ciclovia.
L’idea di una Ciclovia lungo i bacini dell’Olona e del Lura è nata nel
2014 dall’associazione Economia e Sostenibilità (EStà). In pochi mesi
quest’idea ha iniziato a pedalare e si sta ora concretizzando all’interno
di uno Studio di Fattibilità realizzato da EStà insieme a Comuni,Enti
Parco e Associazioni, diffusi nel territorio della ciclovia. Questo gruppo
multidisciplinare sta analizzando il percorso individuando il tracciato ed
i punti critici, valutando gli elementi dell’attrattività ed immaginando
come finanziare la sua realizzazione.Uno studio ampio ed articolato per
trasformare l’idea in un’infrastruttura leggera di oltre 130 km alservizio
del territorio e dei cicloturisti italiani e stranieri,in grado di
attivare economie locali sostenibili.
Per maggiori informazioni
www.cicloviaolonalura.org
Per entrare in contatto con lo staff di progetto
info@cicloviaolonalura.org

lunedì 28 settembre 2015

Come è andato Puliamo il mondo su Olona e Lambro?


 Pulito il passaggio a sud est tra Via Pregnana e il cimitero di Lucernate. Il progetto "Olona entra in città" lavora per un nuovo percorso rurale

Sabato 26 settembre un nutrito gruppo di cittadini capeggiati da rappresentanti dei comuni di Rho e di Pregnana, Legambiente Lombardia, dell'associazione il Prisma e del Liceo Majorana di Rho si sono dati appuntamento al cimitero di Lucernate per pulire quello che diventerà presto, speriamo, un nuovo percorso di fruizione, ma soprattutto un biocorridoio.

Oltre ottanta i partecipanti che hanno condiviso una mattinata intensa di impegno civico, ripulendo l'asta di un fontanile, da troppi anni dimenticata e riempita di tantissimi tipi di rifiuti: pneumatici, bidoni di vernice e olii, frigoriferi, lavatrici, mattoni e piastrelle. Alla fine della mattinata sono stati raccolte oltre 4 tonnellate di rifiuti nascosti da rovi e alberi.
"E' stata davvero una giornata impegnativa - dichiarano i rappresentanti delle amministrazioni e delle associazioni- ma grazie all'aiuto dei cittadini e dei ragazzi del Liceo Majorana accorsi in massa, si è compiuta una grande opera di pulizia. Seppure non siano stati portati via ancora tutti i rifiuti, ora sì che vediamo sempre più vicina la realizzazione di un nuovo percorso rurale tra Rho, Pregnana e il Parco del Basso Olona che sia però anche una via di transito per la fauna locale."

L'evento si inserisce nel progetto "Olona entra in città: ricostruzione del corridoio ecologico nel tessuto metropolitano denso" finanziato da Fondazione Cariplo



Olona:

Lambro San Giuliano:

ACLI ANNI VERDI – FAI LOMBARDIA - ASSOCIAZIONE PARCO SUD - ITALIA NOSTRA - LEGAMBIENTE LOMBARDIA - LIPU - WWF LOMBARDIA

Milano, 28 settembre 2015                                                                                     Comunicato stampa


Per un grande parco di cintura metropolitana: l'appello degli ambientalisti al Consiglio Regionale lombardo

Le associazioni al Consiglio Regionale e all'Assessore Terzi: “Non si sprechi una opportunità per dare alla metropoli il suo parco”

Domani 29 settembre il Consiglio Regionale approverà la legge che regola le funzioni della Città Metropolitana di Milano. La legge contiene un articolo che impone l’unificazione immediata del Parco Nord con l'Agricolo Sud Milano in un unico parco metropolitano. Ma questa norma, se non venisse radicalmente modificata dal Consiglio Regionale, rischia di diventare una grande occasione sprecata: anziché realizzare il parco di cintura, verrebbe scattata un'istantanea della situazione esistente di territori già tutelati da parchi regionali e si aprirebbe un conflitto istituzionale difficilmente governabile, che potrebbe annichilire per anni l'operatività del futuro ente. Infatti i due parchi sono realtà tra loro enormemente differenti, per estensione, tipologia di area protetta (il primo è un parco urbano, il secondo una vasta area agricola), per forma di governo, che prevede modalità di partecipazione molto differenti per i comuni. I comuni infatti sono consorziati nell'ente gestore del parco Nord, mentre sono chiamati in assemblea, senza partecipare ai costi, nel caso del parco Sud, i cui uffici amministrativi rientrano nell'organigramma della città metropolitana.

“Non è questa l'idea di parco di cintura che immaginiamo per la città metropolitana – dichiarano le associazioni -. Chiediamo invece che le aree protette esistenti (e non solo i parchi regionali, ma anche i parchi sovracomunali che si trovano nell'attuale perimetro della città metropolitana) dispongano di un ente gestore unitario, con le necessarie risorse umane e tecniche. E che queste aree vengano finalmente connesse tra loro, formando una vera rete agro-ecologica, un tessuto connettivo verde per tutta la città metropolitana. Sappiamo che in Aula verranno discusse proposte emendative della norma relativa ai parchi metropolitani, e che tra queste modifiche ve ne sono di interessanti e utili, che definiscono non da subito un nuovo ente, ma una road map per pervenire, in tempi certi, alla riorganizzazione istituzionale del sistema dei parchi metropolitani”.

Ma è importante che se, come speriamo, la norma verrà modificata in aula, in essa siano contenuti alcuni capisaldi irrinunciabili:
·      Un nuovo Parco Metropolitano e Agricolo di Cintura deve essere istituito con una nuova e specifica legge istitutiva, una legge che recuperi tutti i contenuti dell’attuale legge istitutiva del Parco Sud: dalle finalità del parco alla sua governance “partecipata”;
·      il nuovo Parco Regionale deve raggruppare, oltre che Parco Sud e Parco Nord, anche tutti i parchi locali oggi esistenti, ma non solo: ci sono altre numerose piccole aree, parte della Rete Ecologica provinciale, che devono essere integrate nella grande cintura verde di Milano;
·      i costi del nuovo parco non possono essere a carico dei soli comuni coinvolti, ma dovranno essere ripartiti sui bilanci di tutti i Comuni della Città Metropolitana oltre che sul bilancio della Città Metropolitana stessa e sul bilancio della Regione. Ciò al fine di coinvolgere anche i Comuni che, pur non essendo coinvolti fisicamente con il nuovo parco, ne godranno di benefici.

Se questi suggerimenti venissero accolti, il Consiglio Regionale avrà posto le giuste basi per rilanciare la rete delle aree protette di cui tutti i cittadini della metropoli potranno beneficiare in futuro. Le associazioni firmatarie si dichiarano sin d'ora disponibili a dare il proprio contributo propositivo alla stesura della nuova legge istitutiva del parco di cintura metropolitana verde e agricolo.

L’Ufficio stampa Legambiente Lombardia 0287386480

venerdì 25 settembre 2015

Vallaccia di Livigno: il giudice blocca le ruspe

Milano, 25 settembre 2015                                                                                   Comunicato stampa

Il TAR ordina la sospensione per i lavori che stanno devastando il fianco della valle più incontaminata del livignasco

 Legambiente: “La seggiovia nel sito Natura 2000 non si deve fare”

La società degli impianti da sci di Livigno, la Mottolino Spa, le aveva tentate tutte pur di ottenere le necessarie autorizzazioni all'avviamento dell'impianto a fune più lungo di tutto il comprensorio livignasco: si tratta della seggiovia a sei posti che, dai 2000 metri del fondovalle, sale fin quasi alla vetta del Monte della Neve, a 2718 m. Secondo i proponenti, sarebbe la sostituzione di un impianto già esistente e giunto a fine vita: una definizione che proprio non va giù a Legambiente, visto che la stazione di partenza si trova a ben tre chilometri da quella del precedente impianto, e che pertanto la seggiovia si sviluppa tutto al di fuori dell'area sciistica, e all'interno di un Sito di Interesse Comunitario, quello della Vallaccia, dove risiede una delle più importanti popolazioni di pernice bianca delle Alpi lombarde. La Vallaccia è poi un sito di rigorosa tutela paesaggistica, ed ha tutti i requisiti per esserlo: si tratta infatti di un'ampia valle ancora coperta da pascoli e prati falciati, dunque un vero gioiello che si snoda dall'abitato di Trepalle fino ai 3100 m del Pizzo Filone.

Ed in effetti l'autorizzazione per l'impianto, dopo la valutazione negativa d'incidenza della Provincia e i giudizi di incompatibilità urbanistica che avrebbero scoraggiato qualsiasi imprenditore, è arrivata alla fine ad utilizzare una procedura assolutamente insolita, scomodando perfino il Consiglio dei Ministri pur di farsi dire che, nonostante tutte le valutazioni negative e i rischi di incappare in una infrazione comunitaria, l'impianto si sarebbe potuto fare trattandosi di opera “di imperativo interesse pubblico”. Ed è proprio contro questo provvedimento del Governo che Legambiente si è appellata al TAR: il giudice amministrativo, in prima istanza, ha ritenuto che le ragioni di Legambiente siano consistenti, ed ha quindi rilasciato proprio oggi l'ordinanza sospensiva, che sospende ogni lavoro in Vallaccia, fino alla sentenza definitiva attesa per novembre.

L'accusa di Legambiente, sostenuta in aula dall'avvocato Francesco Borasi, ha così ottenuto un primo fondamentale risultato. “Per noi è una vittoria - esulta Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia, associazione firmataria del ricorso - perchè la società, senza neanche aspettare un parere dalla Commissione Europea, sta già muovendo le sue ruspe sui delicatissimi versanti d'alta quota, e la sentenza avrebbe rischiato di arrivare ad impianto già finito e con danni ambientali non più sanabili. Ma ora puntiamo ad ottenere vittoria anche nel giudizio definitivo, perchè riteniamo gravissimo che un'istituzione centrale, come il Consiglio dei Ministri, si presti a concedere lasciapassare per qualsiasi opera, anche quando confligga con le norme fondamentali di tutela del paesaggio o con le direttive comunitarie: ci vuole una gran faccia tosta per affermare che una seggiovia sciistica sia un'infrastruttura di imperativo interesse pubblico”.

L’ufficio stampa Legambiente Lombardia 0287386480

giovedì 24 settembre 2015

Il 25, 26 e 27 settembre in tutta la Lombardia la grande iniziativa di volontariato ambientale targata Legambiente

Milano, 23 settembre 2015                                                                             Comunicato stampa
Puliamo il Mondo 2015
“Vieni anche tu e porta un amico”: socialità e senso civico chiavi del successo dell’iniziativa.
Prendiamoci cura delle nostre città: è il messaggio di Legambiente in Lombardia
L’edizione 2015 di Puliamo il Mondo si aprirà con il motto: “Chi porta un amico porta un tesoro”, perché viviamo in città straordinarie, ricche di bellezza, storia, tradizioni, e liberarle dai rifiuti è un piccolo gesto che, se fatto da molti, può avere un grande peso e farci anche apprezzare con maggiore consapevolezza il tesoro di cui siamo custodi. Le “grandi pulizie” si svolgeranno dal 25 al 27 settembre quando i volontari libereranno dai rifiuti e dall'indifferenza i centri storici e le periferie delle nostre città. Puliamo il Mondo, edizione italiana di Clean up the world, è il più grande appuntamento internazionale di volontariato ambientale, nato a Sydney nel 1989, e coinvolge ogni anno oltre 35 milioni di persone in circa 120 Paesi. Dal 1993 Legambiente ha assunto il ruolo di comitato organizzatore in Italia. Puliamo il Mondo 2015 ha il patrocinio del Ministero dell’Ambiente, della Tutela del territorio e del Mare, del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, di UPI e di ANCI.
“Puliamo il Mondo è come sempre un atto di cura e di testimonianza, ma prima di tutto di cittadinanza responsabile – dichiara Barbara Meggetto, direttrice Legambiente Lombardia – per questo puntiamo molto sulla partecipazione delle scuole che, con l'entusiasmo dei più piccoli, ogni anno impartiscono agli adulti una grande lezione di educazione civica. Ma noi quest'anno vogliamo puntare i riflettori sulle città che, dopo molti anni di fuga da traffico e cemento, vogliamo tornino ad essere protagoniste ed accoglienti: vorremmo che Puliamo il Mondo diventasse un inno alla bellezza e alla convivenza, a partire dagli spazi verdi e dai luoghi pubblici che accolgono il tempo libero di migliaia di persone”.

In Lombardia e a Milano saranno come sempre tantissimi gli appuntamenti: dalle scuole ai cortili e dalle strade ai fiumi la tre giorni di volontariato come sempre riempirà sacchi di rifiuti che invadono ogni giorno il nostro ambiente. Si parte venerdì 25 con le scuole. Solo a Milano hanno aderito 5000 studenti, più di 200 classi e 25 scuole. Nel capoluogo lombardo riflettori accesi sull’Istituto Comprensivo “Iqbal Masih” con i plessi di via delle Forze Armate, via Valdagno e via Viterbo, e di via Bianca Milesi, che effettueranno la pulizia del Parco delle Cave con gli insegnanti e con i genitori e volontari. La scuola “Thoaur Gonzaga” di via Vigevano parteciperà a Puliamo il Mondo con 3 classi. Ad aiutare i ragazzi arriverà anche una delegazione della scuola secondaria di primo grado “Gramsci” di via Tosi come deciso nel Consiglio di Zona dei Ragazzi e delle Ragazze.  Le due scuole puliranno insieme il Parco Baden Powell. Il  Circolo di Legambiente Zanna Bianca pulirà, con le classi dell’I.C. “Marcello Candia” di via Polesine, il piazzale Gabrio Rosa e il giardino delle scuola. Ma sono moltissimi gli spazi che verranno animati dalle ramazze di bambini e ragazzi tra venerdì e sabato.
Sabato e domenica sarà il turno per gli adulti di darsi da fare. A Milano l’evento principale si svolgerà domenica 27, a partire dal quartier generale di Cascina Nascosta nel Parco Sempione, la struttura di recente presa in gestione da Legambiente insieme ad altre associazioni, da dove i volontari partiranno alla volta degli spazi presi d'assalto dalla movida. Alle ore 9.30 verrà illustrato il progetto per la gestione della Cascina che aprirà con le proprie iniziative nei prossimi mesi. Dalle 10 i volontari puliranno le strade e le aiuole intorno al parco e al termine dei lavori verrà offerto un piccolo rinfresco. Sempre a Milano, nel Parco Forlanini, le associazioni APS Cascinet e Grande parco Forlanini insieme a Legambiente organizzano la pulizia di 10 mila metri quadrati di territorio. Al termine dei lavori ci sarà un grande pranzo sociale condiviso.
Tornano poi le attività di pulizia lungo i nostri corsi d’acqua con Puliamo i Fiumi. Il  26 settembre alle ore 9.00 appuntamento con i volontari lungo il Canale Scolmatore tra Rho e Pregnana Milanese (MI) nell'ambito del progetto "Olona entra in città", per pulire il "passaggio a sud-ovest" destinato a diventare il corridoio ecologico tra Parco Agricolo Sud Milano e Valle dell'Olona. Il 27 settembre alle ore 9.30 ritrovo lungo la roggia Vettabbia, affluente del Lambro, per il progetto “VOLARE”. Qui i volontari puliranno le sponde della roggia nell'area industriale di San Giuliano M.se - località Civesio (MI)

Ma Puliamo il Mondo si svolgerà in tutta la Lombardia con tanti appuntamenti di pulizia. Come Ad esempio a Sannazzaro de' Burgondi (PV) dove venerdì 25 il circolo locale di Legambiente organizza la pulizia della golena del Po nella frazione Savasini.  In provincia di Bergamo invece il circolo Valcavallina, domenica 27, pulirà il torrente Malmera dentro il parco di Zandobbio, al termine verrà offerto un piccolo rinfresco. Il Circolo Legambiente Valle Intelvi "Laura Scotti" organizza per il 27 settembre un intervento sulle trincee della Linea Cadorna che partono  dalla Vetta Sighignola in provincia di Como.

Tutti gli appuntamenti di Puliamo il Mondo sono su www.puliamoilmondo.it

L’ufficio stampa Legambiente Lombardia 0287386480 - 3939283998

mercoledì 23 settembre 2015

Puliamo il Mondo a Parabiago

Legambiente Parabiago in collaborazione con CAI sezione Parabiago,
Ecomuseo del Paesaggio Parabiago e Parco dei Mulini,

                                  Invitano:

Sabato 26 settembre 2015 (in caso di maltempo si rimanda a Sabato 3 ottobre)
        Ritrovo ore 14.00 Piazza maggiolini (possibilmente in bicicletta)
 Le persone in auto si possono trovare direttamente in Via Unione 1
          (parcheggio di fronte ex-Mep)

              Parco "Oasi di Pace e Bellezza" nel parco dei Mulini

Le attività prevedono la pulizia dell'area e le aree adiacenti,
l'istallazione di cartelli per favorire la conoscenza e fruizione,
interventi per migliorare i sentieri, l'installazione di porta rifiuti, la
pulizia e bagnatura delle piante aromatiche...
C'è bisogno anche del tuo aiuto, oppure vieni semplicemente a scoprire
l'Oasi!
Prepareremo una guida illustrata per approfondire le conoscenze dell'Oasi
e delle sue caratteristiche.
Al termine delle attività aperitivo in allegria..
Alleghiamo il programma dell'evento.
Saluti.
Legambiente
Circolo Parabiago

lunedì 21 settembre 2015

Vigevano-Malpensa Per Legambiente la nuova superstrada nei parchi è un progetto che spreca risorse pubbliche e danneggia il territorio rurale

Milano, 21 settembre 2015                                                               Comunicato stampa



L'associazione all'attacco del Presidente del Parco del Ticino "Beltrami non è in grado di rappresentare l'ente, per questo chiediamo le sue dimissioni"

Sulla superstrada Vigevano-Malpensa, approvata dal CIPE la scorsa estate nell'ambito del contratto ANAS, scende in campo Legambiente promettendo battaglia contro l'ecomostro: "Si tratta di un progetto che sacrifica inutilmente suoli agricoli tra i più pregiati, compromettendo le connessioni ecologiche tra Parco del Ticino e Parco Sud, per conseguire una prestazione viabilistica che potrebbe essere ottenuta con interventi sulla viabilità già esistente, spendendo molto meno e riducendo i danni imposti al territorio - afferma Marzio Marzorati, responsabile parchi di Legambiente Lombardia - per noi la superstrada era e resta inaccettabile e la contrasteremo con tutte le nostre energie. Nell'anno di Expo questa colata di cemento sulle aree agricole è una contraddizione palese di quale dovrebbe essere lo sviluppo territoriale ed economico della nostra regione".

Legambiente non è tenera neanche con le esternazioni del presidente del Parco del Ticino, il quale, pur a fronte di una decisione chiara, assunta a unanimità dal Consiglio di Gestione dell'ente da lui presieduto, continua nelle sue esternazioni a tenere la porta spalancata all'ecomostro. "Beltrami dimostra di non essere in grado di rappresentare gli interessi del Parco e del territorio e quindi è inadeguato a ricoprire questo ruolo. Per il bene del Parco del Ticino chiediamo un presidente che abbia le adeguate competenze e attitudini per difendere l'area protetta più importante e prestigiosa della Lombardia".

L'ufficio stampa Legambiente Lombardia 02 87386480

giovedì 17 settembre 2015

Arriva Puliamo il Mondo!





Tanti gli appuntamenti anche quest'anno dedicati al volontariato di pulizia della nostra bella Italia che potete trovare sul sito

www.puliamoilmondo.it

In particolare vi segnaliamo quelli sui fiumi:

Scolmatore Olona

Vettabbia - Lambro

Fiume Lambro

E quelli milanesi:

trova quello più vicino




lunedì 14 settembre 2015

Con una lettera aperta al Consiglio Regionale Legambiente chiede una legge istitutiva per il grande parco di cintura

Milano, 14 settembre 2015                                                    Comunicato stampa


Sì al parco metropolitano, ma senza 'buchi' alla tutela del Parco Agricolo Sud Milano

Il consiglio regionale lombardo sta affrontando le fasi finali della discussione della legge di riordino delle competenze per l'area metropolitana. Nelle pieghe di questa importante norma ci sono anche i parchi: la norma infatti prevede l'accorpamento in un unico ente delle due aree protette regionali più strategiche per la cintura verde metropolitana: il piccolo Parco Nord e il grande Parco Agricolo Sud Milano, o almeno quello che ne resta dopo l'alluvione di cemento della TEEM e della Brebemi.

"Si tratta di una razionalizzazione che va nella direzione giusta, puntando ad una maggior efficacia delle risorse e del personale impegnati in questi due enti, ma che sconta un enorme rischio se si parte col piede sbagliato", dichiara Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia che stamane ha inviato ai Consiglieri regionali una lettera chiedendo un diverso percorso per arrivare ad un risultato anche migliore in termini di razionalizzazione, tenendo anche conto dei 18 parchi sovracomunali presenti nell'area metropolitana, che attualmente sono fortemente sottodotati e che invece potrebbero tutti insieme formare altrettanti tasselli del parco di cintura, sotto un'unica regia istituzionale e organizzativa . "Non vogliamo che un obiettivo così alto quale è la formazione della cintura verde dell'area metropolitana venga affrontato con un deficit di progettazione dei passaggi istituzionali, necessari anche ad acquisire il consenso di tutti i comuni interessati e a non calare la decisione dall'alto. A preoccuparci in particolare è il fatto che la legge prevede l'immediata abrogazione delle leggi istitutive che definiscono non solo i perimetri, ma anche le finalità dei due parchi, senza sostituirle con un atto di pari efficacia: il rischio è che si crei un vuoto normativo che potrebbe esporre in particolare il Parco Sud ad appetiti speculativi, che fino ad oggi sono stati sventati proprio in forza degli attributi che la legge istitutiva del parco conferisce al suo ente gestore".

La richiesta di Legambiente è di soprassedere per ora alla riorganizzazione degli enti gestori, fissando però una serrata road map per pervenire, in pochi mesi, ad una legge specifica che si faccia carico di tutti gli enti gestori dei parchi presenti nell'area metropolitana, e che sia a tutti gli effetti la legge regionale istitutiva del parco della cintura verde di Milano.

L'Ufficio stampa Legambiente Lombardia 0287386480

giovedì 10 settembre 2015

Settimana europea della mobilità


Dal Parco Sud un segnale positivo per il futuro

Milano, 10 settembre 2015                                                                                                     

"Un ente pubblico che tiene la schiena dritta rispetto alle pressioni dei potenti è un ottimo auspicio
per un Paese in cui la certezza del diritto è troppo spesso solo un'opinione"


Legambiente esprime il suo apprezzamento e plauso per l'operato del Parco Agricolo Sud Milano che ieri, nel suo consiglio direttivo, ha ribadito il proprio no alla richiesta di MAPEI,  azienda del patron di Confindustria Giorgio Squinzi, che aveva richiesto con insistenza (dopo il primo no incassato a luglio) la trasformazione di 14 ettari di terreno agricolo del parco in un nuovo insediamento produttivo, con un progetto firmato dall'archistar Mario Botta, sebbene la richiesta contrastasse con tutte le pianificazioni, da quella del parco a quella della provincia metropolitana di Milano. "Per noi è una buona notizia, che dà fiducia sul futuro del Paese molto più degli indicatori economici della crescita - dichiara Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia - e questo non solo perchè 14 ettari continueranno ad essere un'area agricola produttiva e protetta, ma soprattutto perchè affermano la certezza del diritto in un Paese dove è opinione diffusa che le norme, specialmente in materia di governo del territorio, valgono solo per chi non gode di sufficienti influenze per condizionare la politica. Forse è solo una goccia sottratta all'alluvione di cemento che ogni giorno incrosta i nostri suoli migliori nella compiacenza di molti amministratori pubblici, ma indubbiamente è un segnale importante, anche perchè viene da un ente, un parco regionale, che si fa carico di una grande responsabilità togliendo le castagne dal fuoco agli altri attori istituzionali coinvolti nel processo decisionale: Regione, Comune di Mediglia e Area Metropolitana".

L'ufficio stampa Legambiente Lombardia 02 87386480

giovedì 3 settembre 2015

Il Parco Sud si riprende i 52mila mq "concessi" alla Schattdecor di Rosate


La società tedesca "perseguirà soluzioni di sviluppo alternative a quelle previste nell'Accordo di Programma" e non si espanderà nei territori del Parco Agricolo Sud Milano.
La decisione di Schattdecor, risalente allo scorso marzo, ha consentito al Parco di riacquisire i 44.494 mq in aree agricole del territorio protetto, sui 52mila mq complessivi previsti per l'ampliamento dell'azienda.
Così, a distanza di tre anni dalla delibera del Consiglio provinciale che adottava la variante parziale del perimetro del Parco, lo scorso 22 luglio, il direttivo dell'Ente Parco ne ha decretato l'annullamento: ora le aree ritorneranno ad essere vincolate come agricole. Per approfondimenti clicca qui

Fonte: Associazione per il Parco Sud

mercoledì 2 settembre 2015

Ora anche Milano avrà il suo fiume!


Con l'adesione di Milano e Monza un grande passo avanti verso il grande Parco fluviale del Lambro

Dopo anni di attesa oggi Monza e Milano hanno sancito definitivamente la loro entrata nel Parco della Media Valle del Lambro, nato vent'anni fa con un accordo fra i comuni di Sesto San Giovanni, Brugherio e Cologno Monzese. Ma oggi finalmente il parco diventa una realtà di oltre 6 milioni di metri quadrati che si confronta con la nuova Area Metropolitana. Elemento strategico per preservare natura, paesaggio e fruizione, ma soprattutto il fiume. In una delle aree più densamente urbanizzate d'Europa sta finalmente per nascere un nuovo parco fluviale. E' grande la soddisfazione che esprime Legambiente per questo evento atteso da anni, perchè si possa mettere finalmente sotto tutela un territorio in grado di esprimere grandi valenze naturalistiche: il nuovo parco si colloca infatti sul tratto di fiume più delicato e compromesso, quello che collega il centro della città di Monza con il Parco agricolo Sud Milano, e che ha visto impegnata l'associazione in progetti per la riconnessione ecologica che hanno ottenuto importanti riconoscimenti e sostegni da Fondazione Cariplo. Ma le aree di ampliamento del PLIS sono anche luoghi di battaglie ambientali difficili e vinte, a partire da quella per impedire l'urbanizzazione della Cascinazza di Monza e da quella per ripristinare l'area dell'ex-ecomostro di Pontelambro.

“Vogliamo ringraziare il presidente Luca Ceccattini - commenta Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia - che ha lavorato in un contesto difficile, arrivando a definire e consolidare una realtà di tutela capace di preservare il fiume Lambro e il territorio circostante. Ma vogliamo anche riconoscere il grande investimento dell'ex assessore Lucia De Cesaris che ha creduto fin dal primo giorno del suo mandato alla possibilità di recuperare natura e paesaggio in un fiume che altri hanno considerato semplicemente inguardabile. Ci aspettiamo ora che i due capoluoghi sappiano sviluppare politiche urbane che rendano questo collegamento vitale e visibile anche sotto il profilo della qualità ambientale, governando con sapienza anche i progetti per la sicurezza idraulica in modo che diventino occasioni di ripristino paesaggistico e non nuovi irrigidimenti e cementificazione delle sponde fluviali."




Fonte:

Ufficio stampa Legambiente Lombardia

Domenica 6 settembre 2015 LODI - PERCORSO NATURALISTICO E STORICO

           Ritrovo con la bici: ore 7.15 stazione F/s Parabiago
               Treni h.7,27 e h. 7,57 fino a Cassano D'Adda
          (sarà necessario dividerci in due gruppi alla partenza)
       Percorso circa 40 km - Pranzo a Lodi al Bar Letterario costo 10€
                    (possibilità di menù vegetariano)

Si consiglia di utilizzare la bicicletta adatta a circolare su fondo
sterrato essendo il 60% del percorso, di verificarla accuratamente prima
del viaggio, di dotarsi di una camera d'aria di scorta e di essere
accessoriati di luci e giubbino riflettente necessari al ritorno a
Parabiago...e nell'eventualità di pioggia un indumento protettivo...
Gli orari di ritorno da Lodi saranno intervallati di mezz'ora e l'arrivo a
Parabiago sarà h.20,02 e h.20,32.

Utilizzeremo il percorso sulla ciclabile del canale Muzza per 2/3
dell'itinerario, dove dominano gli aspetti ambientali e agricoli della
fertile pianura lombarda.

Per la visita del Centro Storico e alla Chiesa dell'Incoronata a Lodi ci
accompagneranno gli amici Paolo e figlio che incontreremo all'arrivo.

Utilizzando i link sotto si possono avere altre informazioni:

http://www.lombardia.movimentolento.it/it/resource/track/mu01

http://www.vivicassano.it/Conosci_Cassano/Il_canale_Muzza/ilcanalemuzza.html

L'invito è ad essere puntali al ritrovo e nel caso ci fossero dei
cambiamenti informare i responsabili dei Circoli Claudio e Albino.

Buona cicloescursione.

Legambiente
Fb: Legambiente Parabiago
Fb: Legambiente Nerviano



Un parco extralarge (tra cinque Comuni) sul corso del Lambro

 Oggi l’atto di nascita del corridoio verde Milano offre 300 ettari alla periferia Est

Si firma mercoledì l’atto di nascita di un nuovo grande parco metropolitano. Ha da tempo un nome: Parco della Media Valle del Lambro. I primi passi per realizzarlo sono stati fatti vent’anni fa, quando i comuni di Sesto San Giovanni, Brugherio, Cologno Monzese e Monza siglarono un patto, definendone i confini e mettendo nel tempo in cantiere opere per sei milioni di euro. Ma la svolta è arrivata ora, con l’ingresso di Milano che porta una dote di ettari (300) di terra da restituire alla natura tali da raddoppiarlo. Un tassello fondamentale, perché con il nuovo polmone verde, come in un puzzle, si completi un vasto sistema di parchi metropolitani, dal Parco Nord al parco Agricolo Sud al parco di Monza.
Fiume bistrattato
S’apre però anche una nuova pagina di storia per uno dei fiumi più bistrattati e sfruttati d’Europa, il Lambro. La convenzione tra i cinque Comuni vuole dare il «la» al riscatto di tante periferie attraversate dal corso d’acqua, che fu per lungo tempo l’asse della proto-industrializzazione della Brianza, l’unico dei tre fiumi milanesi che scorre in città a cielo aperto, attraversando Cascina Gobba, Cimiano, Parco Lambro, Lambrate - dove c’era lo stabilimento meccanico della Innocenti che nel dopoguerra lanciò lo scooter con il marchio Lambretta ispirato al fiume - , Ortica, parco Forlanini, Ponte Lambro, Monluè. E che ancora oggi riceve i reflui dei depuratori delle grandi città.
Due snodi
Il polmone verde si snoda lungo il corso del fiume. E con l’ingresso di Milano e l’ampliamento dei confini conquista due snodi fondamentali. Lo spiega bene l’architetto Luca Ceccattini, che fino ad oggi è stato il presidente del parco. «Il primo snodo è all’incrocio con il canale Martesana e i suoi itinerari ciclo-pedonali, il secondo con l’ampliamento a Monza all’incrocio con il canale Villoresi, che compie il tragitto dall’Adda al Ticino. I due snodi permettono al Parco di aprirsi su un sistema vastissimo di aree fruibili e su luoghi storici».
La periferia
L’operazione mette in connessione parchi prestigiosi - parco Lambro e Forlanini - nuove acquisizioni - Adriano, Maserati - e le aree agricole attorno a Cascina Gobba e Rubattino, includendo antiche cascine, da San Gregorio a Biblioteca, fino alla Cascinazza di Monza, strappata a progetti di speculazione edilizia. Nel 2010 i sostenitori organizzarono gli stati generali del parco. Allora arrivò l’adesione formale di Milano. Ma Ceccattini spiega: «La svolta c’è stata con il nuovo Pgt. Determinante è stato il lavoro dell’ex vicesindaco Ada Lucia De Cesaris. Milano ha fatto un lavoro poderoso, ha finalmente segnato i confini e introdotta la tutela inserendo il parco nel Pgt». Il parco oggi si amplia a 6,6 milioni di metri quadrati lungo gli 11 chilometri che vanno dal centro di Monza al Forlanini. Una delle aree più compromesse della Città metropolitana, nella quale convivono problemi legati alla questione «ambientale» per la presenza di impianti tecnologici, demolitori, cave, vecchie discariche, infrastrutture viabilistiche, complessi produttivi, aree libere da riqualificare. Ma anche denso di storia, con i suoi ex forni siderurgici grandi come cattedrali, bacini d’acqua per gli idrovolanti, ville di pregio. E per la prima volta, conclude Ceccattini, «un progetto ha come epicentro non luogo centrale città ma della periferia, e ha un’anima sociale oltre a quella ambientalista».

Fonte: Corriere della Sera - Articolo di Paola D'Amico del 2-9-2015

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